E se lo dice lei, Ivana Di Martino, potete crederci. Mentre io sto scrivendo lei è già partita. Senza fermarsi mai, chilometro dopo chilometro, sfidando sé stessa e la resistenza umana. Una corsa iniziata oggi da Chamonix con il progetto White Ultra Run, per una sfida unica, avvincente. “Voglio provare i limiti della fatica”, dice Ivana, ultra runner non professionista abituata alle imprese impossibili: due anni fa vinse Rexist Run con 700 chilometri divorati in 8 giorni, attraversando l’Italia settentrionale da ovest a est, da Ventimiglia a Muggia, cioè idealmente dal tramonto all’aurora. Il 2016 fu la volta dei 909 km in 12 giorni da Milano a Bruxelles, valicando le Alpi con enormi dislivelli: si corre per dimostrare che passione e resilienza possono far superare ogni limite.
Come dire, ragazze, nella vita non si ottiene nulla se non ci si impegna con dedizione e sacrifico. Lo sport è un grande insegnamento. E pfgstyle non poteva non seguire questo grande appuntamento con una donna che ci rappresenta e che tanto ha da raccontare. Prima della partenza le abbiamo rivolto qualche domanda, ma quanto è importante iniziare a sfidare i nostri limiti?
Ivana Di Martino #whiteultrarun
Corsa e resistenza: è un concetto che si può applicare anche nella vita, nel quotidiano?
«Sì, sicuramente. La corsa, in particolare di resistenza, aiuta ad affrontare la vita in modo diverso, con più determinazione, più forza, focalizzandosi sull’obiettivo da raggiungere».
Le sfide sportive sono sempre sfide verso sé stessi: lei a cosa mira?
«E’ una sfida contro i propri limiti, fisici e mentali. Io quando corro, mi sento libera, mi sento trasportata in un’altra dimensione. Questo mi fa stare bene, mi fa sentire unica».
Dicono che senza fatica non si raggiunge nessun obiettivo, in questa società di selfie e followers facili. Quanto c’è di vero?
«Nella mia vita ho sempre lottato per raggiungere i miei obiettivi. Non concepisco il raggiungimento di obiettivi senza la fatica e senza sacrifici. Non sarebbe la stessa cosa. Non avrebbe lo stesso profumo, lo stesso valore!»
Se dovesse scrivere un libro autobiografico quale sarebbe l’incipit?
«Partirei dalla mia infanzia, fatta d’amore. Raccontando i valori trasmessi dai miei genitori. Parlando di giochi in cortile con i miei fratelli. Di gare di corsa, di sudore, di gioia e di pianti».
Quanti uomini ha fatto “correre” nella sua vita?
«Nessuno».