VIRGINIO MEROLA, SINDACO DI BOLOGNA, SI RACCONTA AL SALOTTO DI PATRIZIA FINUCCI GALLO
Sono passati cinque anni da quando Virginio Merola, sindaco di Bologna, venne al salotto per raccontarci dei suoi progetti e delle sue intenzioni, insieme ai candidati di allora alle primarie del centrosinistra, Anna Maria Frascaroli e Benedetto Zacchiroli. Fu eletto pochi mesi dopo, nel 2011, iniziando così il suo ruolo istituzionale in una delle città più complesse e articolate d’Italia.
Una città difficile perché la sua storia è fatta di strade, di osterie, di serate a cantare, di sogni universitari. E di lunghe notti: quelle di Lucio Dalla, “notte povera e provocante” e quelle di Luca Carboni con “gli autobus che portano a spasso quella luce fioca” e quelle dei biassanot fermi in Piazza Maggiore a parlare di tutto e di niente che tanto bisogna solo far tardi e aspettare le luci dell’alba. Un’eredità dunque complicata, quella culturale, che non si risolve in un paio di belle mostre ma nei profumi di un racconto che pare ormai abbai già la sua chiusa.
Questo per dire che Bologna era una città magica e quando calava la nebbia i colori erano fiochi arcobaleni.
Di fatto cinque anni alla conduzione sono tanti e chi, meglio di Virginio Merola, può raccontare cosa è stato fatto e cosa resta ancora da fare.
Come ogni storia, può continuare. Stasera sapremo come. E, se vi piacerà, potrete condividirla con noi.
Stay tuned !