Week end nelle Langhe in un hotel da sogno – Il Boscareto Resort & SPA
“Tu tremi nell’estate”, scriveva Cesare Pavese a proposito delle Langhe, quelle colline dove “un giorno bisogna che saliamo lassù”. Oggi sono diventate Patrimonio Mondiale dell’Umanità, definite dall’Unesco “un esempio eccezionale di interazione dell’uomo con il suo ambiente naturale”. Così mentre percorro la strada che mi porta a Serralunga d’Alba il quadro mi si presenta più chiaro. Non avevo dubbi, sulla bellezza di questo territorio. Tuttavia, salita dopo salita, quella distesa di verde e di filari era accecante come il mare d’estate e come il mare pareva muoversi ondulando i fili d’erba e i tralci di vite prima da un parte e poi dall’altra. Senza forza, senza violenza. Non era tempesta, ma proprio quel lieve tremare di cui parlava Pavese. Sì, era bello eccome. Ed arrivarci ancora di più. Su quella collina intendo, dove avrei dormito fra i suoni della notte e i profumi delicati dei vigneti al Boscareto Resort & SPA.
L’hotel Il Boscareto Resort & SPA cinque stelle lusso
Su una di queste colline, coltivata a Nebbiolo, sorge uno dei resort più illuminati che abbia incontrato. E per illuminati non intendo di luce elettrica, mi riferisco a persone lungimiranti che rendono l’accoglienza una filosofia. Perché qui la notte è quella vera, è l’ora del riposo, del silenzio, dei libri sul tavolino. E il giorno lo sguardo si apre all’infinito, sulle terre coltivate a uva che si estendono a perdita d’occhio, appezzamenti incastrati come patchwork seguendo i declivi tra una cascina, un borgo e un castello. Il Boscareto Resort & SPA hotel a cinque stelle lusso, 38 camere, seta alle pareti e lavabi di cristallo, è stato costruito nel 2009 dalla famiglia Dogliani, produttori della cantina Beni di Batasiolo. Si apprezza per i grandi spazi interni e le ampie vetrate che danno sui vigneti. A gestirlo è Valentina Dogliani, che ha voluto giocare controcorrente realizzando un edifico contemporaneo e puntando alle eccellenze nei vari settori. “Volevo andare controcorrente, volevo qualcosa di innovativo e di prezioso. Per questo ho pensato ad abbinare il benessere alla mente e il cibo alle emozioni e ai profumi – racconta Valentina – ho voluto partner che fossero in linea con la mia idea di wellness e che ragionassero in sintonia con la natura, vera sovrana di questo mio progetto”
La Sovrana spa area benessere
Le mie giornate erano come scandite dai ritmi della natura e tali cadenze modulate sulle proposte della bellissima spa La Sovrana, situata dentro l’hotel. Potevo farmi mancare i trattamenti? Tutta l’area benessere porta la firma di Aveda, scelta dal Boscareto come partner per i prodotti realizzati con estratti ed essenze ecosostenibili. La disciplina olistica e il benessere psico-fisico sono la chiave dei massaggi ayurvedici per rilassare e rivitalizzare mente e corpo. Io sono stata affidata a Barbara e vi assicuro che è stato un viaggio di gran lunga superiore alle mie aspettative. Il percorso inizia con il rituale di accoglienza, un herbal tea a base di menta, liquerizia, finocchio e basilico.
Quindi ti portano una lavette calda all’aroma Aveda di gelsomino e rosa che passi sul collo e sulle mani. A questo punto ti siedi e inizia il bagno aromatico ai piedi, con i sali del Mar Morto miscelati al cleanser Calming Aveda. Finito questo rituale orientale viene l’ora del massaggio, con l’aroma che tu scegli ad occhi chiusi e che ha un impatto emotivo. Il mio era un bland a base di gelsomino, calmante e armonizzante per la mente, arancio e limone per dare energia al corpo. Il massaggio Abhyanga ha rimesso in sesto le mie energie, bilanciando emozioni contraddittorie che spesso mi disturbano. Infine una seduta nel bagno di vapore mi ha tolto l’olio in eccesso e regalato una profonda serenità.
Al piano superiore dell’area benessere si trova la Sala delle Acque, con piscina riscaldata, vasca idromassaggio e palestra. Non ci sono muri ma vetrate affacciate sul paesaggio collinare per cui puoi rilassarti guardando la natura meravigliosa. All’esterno il solarium.
Il Ristorante La Rei stella Michelin
Non c’è dieta che tenga, io ve lo dico. Quando varcate la soglia del ristorante dimenticatevi le mele e il riso in bianco. Perché la bontà di questi piatti è superlativa. Lui, Pasquale Laera, ha la meglio su tutto. Classe 1988, è lo chef che mi ha fatto mangiare il baccalà, alimento verso il quale ho sempre nutrito una certa profonda antipatia. Sarà stata la scuola alberghiera di Gualtiero Marchesi o la vivacità di Antonino Cannavacciuolo suo attuale mentore e consulente delle attività ristorative del Buscareto, sta di fatto che quel baccalà preparato da Pasquale mi è sembrato una crema sopraffina. La sua particolarità? Una cucina che si può gustare, con alimenti semplici ma ben composti, saporiti e non stucchevoli. Insomma le tradizioni piemontesi abbinati ai sapori mediterranei del Sud, piccoli capolavori che sul piatto sembrano dipinti.
E la mattina seguente, salutato il sole con una eccellente colazione a base di brioche calde e dolci preparati dal pasticciere del resort, mi aspettava Francesca con la lezione di Pranayama.
In paese, il Castello del Trecento
Eccolo, nella foto sotto, visto dal resort. E, nella foto accanto, il resort visto dal castello. Non ce n’è un altro così, in Italia, stile donjon francese: alto e stretto, tutto in verticale, tre sale una sopra l’altra, due torri e una cappella. Residenza nobiliare e insieme fortificazione militare, all’interno camini e affreschi, sale di ricevimento e prigioni. Dal ’49 è dello Stato: assai ben tenuto e visitabile. Altro piccolo esempio di bellezza nelle Langhe.
Viene voglia di partire subito.. Che luogo incantevole ?